Cesare Pavese – estratto da “Il male peggiore” (Edizioni Il Foglio) di Iannozzi Giuseppe con una nota critica di Lidia Popolano
L’autore affronta con grande determinazione e notevole coraggio la tragica e mitica dipendenza dell’uomo dalla bellezza femminile per poter sperare di raggiungere l’assoluto. Per far questo, accanto al personaggio principale Giacobbe, così come si presenta al mondo e a se stesso, inserisce in un modo inedito le storie di celebri scrittori, quali infinite e sfaccettate rappresentazioni interiorizzate della tragedia, nel protagonista stesso. Un’opera complessa, sincera e spietata che non passa sul lettore senza conseguenze. – Lidia Popolano
[…] Cesare Pavese morto in un piccolo albergo, nei pressi di Porta Nuova: sconfitto dai sonniferi. Aveva deciso, con lucidità, di addormentare la sua cazzo di vita in una camera d’albergo, al Roma di Torino ingoiando una generosa dose di barbiturici, dodici bustine. 27 agosto 1950, sulla prima pagina dei Dialoghi con Leucò, sul comodino della stanza, l’epitaffio scritto di sua mano: «Perdono tutti e a tutti chiedo perdono. Va bene? Non fate troppi pettegolezzi».
Constance Dowling, l’ultimo amore, non corrisposto, troppo difficile fra le Langhe, l’aveva portato a una depressione fulminante, una depressione che, a onor del vero, da quarantadue anni buoni lo tallonava: il ragazzo timido, amante dei libri e della natura, sempre pronto ad allontanarsi dagli uomini, sempre pronto a nascondersi per poi inseguire farfalle e uccelli, per sondare il mistero dei boschi, quel ragazzo si era addormentato una volta per tutte insieme a Cesare Pavese, un uomo che, dopo i quaranta, aveva raggiunto una certa notorietà con in tasca delle lire non proprio da buttare. Durante il periodo universitario non era troppo difficile trovarlo impegnato in focose discussioni nelle trattorie, assieme a operai e venditori ambulanti, insieme alla gente comune. Erano bastati dei sonniferi per togliersi di mezzo, senza pestare i piedi a nessuno.
Tutte le amiche le dicevano che somigliava a una diva di Hollywood: «Sei bella, bella come Constance». Francesca alzava le spalle, abbozzava poi un sorriso di sfida: «No, nient’affatto». E sulla fronte un presentimento di dolore, una ruga non ancora matura.
Emilia le correva accanto, quasi: Francesca teneva un passo svelto e la gamba lunga l’aiutava senza che dovesse affannarsi.
Via Po illuminata a festa: il Natale stava per cadere. Luci e luci, perlopiù di dubbio gusto. […] da IL MALE PEGGIORE (Storie di scrittori e di donne)
IL MALE PEGGIORE (Storie di scrittori e di donne) – Iannozzi Giuseppe –EDIZIONI IL FOGLIO – Collana: Narrativa – Pagine 330 – ISBN 9788876067167 – Prezzo: 16,00 €
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